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cittadini

per le Pubbliche Amministrazioni

GUIDE E STRUMENTI  



Panorama del patrimonio edilizio nazionale


Consistenza del parco edilizio

In Italia sono presenti 12.187.698 edifici e oltre 31 milioni di abitazioni (ISTAT). Il 15% degli edifici è stato realizzato prima del 1918 e circa il 65% è stato costruito precedentemente alla prima legge che introduceva criteri per il risparmio energetico (1976).  Figura 1 

 

L’esame delle principali categorie di edifici non residenziali mostra che il settore commerciale (negozi, botteghe, ma anche supermercati, superficie specializzata, grandi magazzini, etc.) ha un peso pari a poco più di un terzo del totale, leggermente superiore a quello di ospedali e case di cura. Scuole e uffici si attestano al 26% circa. Figura 2 


Situazione dei consumi

Nel 2013, il consumo del settore residenziale è stato pari a 30 Mtep. Il gas naturale rappresenta la principale fonte energetica, con un peso pari al 47% dei consumi totali. Rilevanti anche la legna e l’energia elettrica, entrambe pari a poco meno di un quarto del totale. Figura 3 

 

Il consumo energetico per il riscaldamento e raffrescamento degli spazi abitativi assorbe circa il 76% dei consumi complessivi, valore in crescita negli ultimi anni a causa delle maggiori esigenze di comfort abitativo e della conseguente installazione di impianti laddove una volta assenti. Il consumo per illuminazione e apparecchi elettrici, al pari del consumo per usi di preparazione dei cibi e acqua calda sanitaria, ha un andamento pressoché costante nel tempo. Figura 4

 

I consumi del settore non residenziale hanno registrano negli anni una continua e forte crescita frenata solo dalla crisi economica del 2008, attestandosi a circa 20 Mtep nel 2013. Il consumo elettrico per addetto nel commercio ha avuto un andamento costantemente crescente, a differenza di quello più altalenante mostrato dal consumo energetico complessivo per addetto. Figura 5

 

Per il calcolo dei potenziali di risparmio risulta utile disporre di indicatori medi annuali per i consumi elettrici e termici. La variabilità per tipologia di edificio risulta abbastanza elevata per entrambe le tipologie di consumo. Figura 6


Potenziale di risparmio

Lo studio del potenziale prende in esame il risparmio che si otterrebbe se, nel periodo 2014-2020, fossero realizzati tutti gli interventi di efficientamento energetico con rapporto costo/beneficio favorevole e non già eseguiti, indipendentemente dalla capacità di spesa dei soggetti interessati e dalle risorse messe in campo dagli strumenti di incentivazione.

Relativamente al settore residenziale, la valutazione ha riguardato il patrimonio edilizio esistente costruito tra il 1946 e il 2005, recuperato con interventi di riqualificazione parziale o ristrutturazione globale. Figura 7

 

Per il settore non residenziale si è presa in considerazione la popolazione di edifici (uffici, scuole, alberghi, banche e centri commerciali) che registrano un consumo medio unitario maggiore del 50% rispetto alla media della relativa destinazione d’uso. Sulla base di queste considerazioni si sono valutati potenziali di risparmio ottenibili al 2020. Figura 8

 

 

Fonte ENEA: RAEE Rapporto Annuale Efficienza Energetica 2016





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